Scrivere dal punto di vista di una terza persona è una tecnica preferita da molti autori. Permette al lettore di agire da narratore, sperimentando i pensieri e le sensazioni dei personaggi senza dover vedere il mondo direttamente attraverso i loro occhi. Quando descrivono una situazione o una persona in questo modo, in genere i pronomi più comuni sono se stesso, se stessa, se stessi e la parola dell’anno per il 2015, “loro”. Un assunto naturale è che in inglese “they” sia un termine al plurale, però non solo l’uso singolare di “they” sta diventando più culturalmente rilevante, ma “they” era in realtà una parola presa in prestito dai Vichinghi scandinavi.
EVOLUZIONE DELLA LINGUA
L’atto di prendere in prestito il linguaggio dovrebbe essere visto come un invito alla sua evoluzione. La lingua, sia scritta che parlata, è un riflesso della nostra società, e viceversa. Se non abbiamo una parola per qualcosa, ne creiamo una, di solito cercando l’ispirazione da altre lingue, e quindi formulando una struttura grammaticale affinché le persone capiscano come viene usata. La lingua è in continua evoluzione. Le regole grammaticali e le associazioni comuni che accompagnano le parole non rimangono sempre le stesse ma riflettono cambiamenti culturali e sociali. A livello locale, la stessa parola può avere connotazioni diverse a seconda del dialetto o della demografia degli individui che la utilizzano. Se consideriamo l’uso singolare di “they”, con il suo sfacciato disprezzo ad aderire alla grammatica tradizionale, significa inevitabilmente che le regole che circondano il suo uso non sono più rilevanti per i nostri bisogni linguistici.
LE ORIGINI DI “THEY”
Nel XII secolo, la lingua inglese non aveva una parola che potesse riferirsi a un gruppo o un collettivo di persone in terza persona, almeno non nel modo in cui “they” fa ora. Si è quindi fatto quello che fa ogni individuo quando non ha una parola per descrivere qualcosa: se ne è adattata una di un’altra lingua, modellandola e creandole attorno un quadro grammaticale per supportarla. I pronomi anglosassoni avevano la terribile abitudine di sembrare molto simili fra loro e la differenziazione del contesto era tanto difficile per i nativi quanto lo era per gli invasori viking. A tal fine, “they” riempì un buco che nessun altro vocabolo aveva coperto fino a quel momento, e anche se gli studiosi di quel periodo probabilmente si fecero beffe delle inesattezze della parola, la sua utilità perseverò.
PAROLA DELL’ANNO: THEY
“They” ha una lunga storia di parole vincenti dell’anno, sia al plurale che al singolare. Tuttavia, il suo riconoscimento nel 2015 riflette una significativa ripresa dell’uso singolare di “they” come un bisogno di un pronome neutro rispetto a un genere che non è conforme al tradizionale binario maschile/femminile. Potresti considerare “they” come un bambino selvaggio della lingua inglese. Per anni, il suo uso nella scrittura è stato discusso da autori e puristi per la sua capacità di riferirsi a una persona della quale il genere è sconosciuto o irrilevante, o in riferimento a un gruppo di persone. Nonostante il dibattito che lo circonda, “they” ha vinto la “parola dell’anno” due volte, ogni volta corrispondente a un aumento e a una successiva caduta nella diffusione del suo uso.
UTILIZZARE “THEY” ALLA TERZA PERSONA
Indipendentemente dal tuo punto di vista sull’uso plurale o singolare della parola “they”, ecco alcuni esempi che danno un’idea del suo uso corrente nella lingua inglese.
I seguenti esempi mostrano la parola “they” nella sua forma plurale:
- “Jack and Jill went up the hill, together they seemed very happy”.
- “Although they hated it, both Tom and John knew they would have to take the test”.
I seguenti esempi mostrano la parola “they” nella sua forma singolare:
- “They were really excited about being part of the choir”.
- “I spoke to them; they seemed convinced it was the right thing to do”.
Sebbene gli ultimi due esempi siano destinati ad essere singolari, queste frasi potrebbero anche riferirsi a più di una persona nel giusto contesto.
IL “THEY” SINGOLARE SUPPORTA IL GENERE GRAMMATICALE
“They” continua ad essere usato come singolare per una semplice ragione: non si è sviluppata una parola che svolga lo stesso ruolo, nonostante numerosi tentativi nel corso della storia. Gli esempi risalgono ai primi anni del 1800 e richiedevano l’invenzione di un singolare nome di genere comune. Sono state proposte diverse parole, tra cui “um” ed “E”, ma non sono state mai adottate. Se superiamo la necessità di creare un’altra parola quando “they” già esiste come scelta perfettamente praticabile, che cosa rende quest parola così rilevante nell’inglese di oggi?
“They” rappresenta un mezzo per riferirsi a qualcuno che si identifica come trans, non binario o non conforme a generi. Più o meno allo stesso modo in cui gli antichi Anglosassoni hanno adattato il linguaggio in base al suo uso sociale, ora ci troviamo di fronte allo stesso bisogno. La lingua corrente e il relativo quadro grammaticale non sono conformi né rappresentano la nostra società, e quindi esiste il bisogno di un adattamento o dell’introduzione di nuovi pronomi. Mentre si infiamma il dibattito sui quali pronomi gli individui vorrebbero fossero usati per se stessi, “they” è una soluzione pronta che, nonostante qualche controversia, è stata usata al singolare per centinaia di anni.