È già da qualche tempo che stiamo esaminando i fattori di posizionamento di Google, quindi probabilmente già sapete che ne esistono oltre 200. I due precedenti articoli erano volti ad identificare i primi 100, ed è ora il momento di passare ai seguenti 50.
FATTORI RELATIVI AI BACKLINK
101: HOMEPAGE AUTHORITY
Esiste una possibilità che i link verso la pagina iniziale di un sito web a cui state facendo riferimento svolgano un ruolo nella valutazione del sito, come anche del peso del link.
102: DOMINI DI PRIMO LIVELLO NAZIONALI DEI DOMINI DI RIFERIMENTO
Se ricevete dei link da estensioni di dominio di primo livello (TLD) specifiche di un dato Paese (.co, .uk, .cn, .de), è possibile che vi posizionerete meglio in quel Paese determinato. L’importanza dei domini TLD è stata di recente confermata da DreamHost.
103: RILEVANZA DEL DOMINIO DA CUI PROVIENE IL LINK
Link provenienti da siti appartenenti ad una nicchia simile sono più potenti ai fini del posizionamento rispetto a quelli in provenienza da siti con i quali non esiste alcun rapporto. Inoltre, link di questo tipo sono anche migliori di quelli che provengono da siti web con maggior autorità di dominio, ma con minor rilevanza rispetto a voi.
104: DIVERSIFICAZIONE DEI TIPI DI LINK
Se gran parte dei vostri link provengono da una singola fonte, che siano commenti di blog, profili di forum, e così via, questo potrebbe venir interpretato da Google come un indizio di spam. Cercate perciò di aggiungere al vostro sito web dei link provenienti da fonti diverse: essi costituiscono il segno di un profilo di link naturale.
105: LINK “NOFOLLOW”
I link nofollow sono quelli dotati di un attributo “nofollow” (“senza seguito”). Tale attributo rende impossibile per i robot dei motori di ricerca il seguire questi link: essi possono venir seguiti solo da operatori umani.
I link nofollow hanno rappresentato per anni uno dei fattori di posizionamento più controversi. Alcuni ritengono che averli sul sito web possa far apparire innaturale il profilo del link del sito. Tuttavia, una recente ricerca di SEMrush mostra che siti web che si posizionano al primo posto ospitano link di questo tipo sul loro profilo.
Non è ancora del tutto chiaro se questi siti vengano classificati in posizioni così elevate perché Google si aspetta che i link nofollow facciano parte di un profilo naturale dei backlink, o perché questi link veicolano un certo valore SEO. In un caso come nell’altro, averne sul vostro sito web non dovrebbe nuocere alla vostra SEO.
106: LINK “SPONSORIZZATI”, ED ALTRI
Potete includere nei vostri contenuti dei link sponsorizzati, ma non dovreste chiamarli così. Esiste una possibilità che impiegare termini come “link sponsorizzati”, “sponsor”, “link partner”, e così via faccia diminuire il valore di questi link, incidendo perciò in maniera indiretta sul vostro posizionamento.
107: LINK CONTESTUALI
I link che sono inseriti all’interno del contenuto di una pagina hanno più peso di quelli posizionati in qualunque altro luogo, o semplicemente aggiunti ad una pagina vuota.
108: LINK DA PAGINE SPECIALIZZATE
The Hilltop Algorithm era un fondamento della moderna SEO. Venne adottato da Google nel 2003 per identificare pagine autorevoli da classificare. Per fare ciò, l’algoritmo identificava in primo luogo le pagine specializzate. Tali pagine erano specifiche all’argomento, e riportate nei link di molti altri siti a causa del loro valore.
Mentre l’algoritmo in sé non ha più rilevanza ai fini della SEO, una comprensione del modo in cui funziona potrebbe aiutarvi a sviluppare una forte base per la SEO. Inoltre, possiamo ancora dire con certezza che i link restano una componente importante per il posizionamento.
109: LINK DA SITI AUTOREVOLI
Se inserite link provenienti da siti che godono di maggior autorevolezza nell’ambito della vostra nicchia, essi avranno probabilmente maggior valore per Google che non dei link provenienti da siti più piccoli e relativamente sconosciuti.
110: LINK DA SITI REALI
Gli “splog”, o spam blog, sono creati al solo scopo di collegarsi a siti web affiliati. Ora Google è in grado di distinguerli da siti reali, dotati di valore (molto probabilmente grazie all’aiuto di segnali relativi all’interazione con gli utenti o alle marche). Naturalmente, i link provenienti da siti reali hanno per Google un maggior peso.
111: LINK RECIPROCI
“Linkami e ti linko anch’io”. Questo approccio non funziona più. Google afferma che eccessivi scambi di link possono incidere negativamente sul posizionamento.
112: LINK DA CONTENUTI GENERATI DAGLI UTENTI
Google ha la capacità di identificare lo spam generato dagli utenti, il che porta alla conclusione che possa identificare anche altri contenuti generati dagli utenti. Google utilizza tali contenuti per fare la valutazione di un sito.
113: LINK DA FORUM
I commenti sui forum possono venir considerati da Google come dei link innaturali.
114: LINK “SITEWIDE”
I link “sitewide” sono quelli presenti sulla maggior parte delle pagine di un sito web. Di solito sono posizionati nelle intestazioni, a piè di pagina, e nelle barre laterali.
Incidono sulla SEO, oppure no? È un tema controverso. Tuttavia, secondo le ultime ricerche, i link sitewide non sono da considerare nocivi per la SEO (se sono naturali). D’altro canto, non sono neppure necessariamente di grande aiuto.
115: REINDIRIZZAMENTI 301
I reindirizzamenti 301 sono dei reindirizzamenti permanenti ed automatici, che rinviano sia i motori di ricerca che i visitatori del sito a degli URL distinti da quelli che sono stati digitati nel navigatore o presi dalle SERP. Questi reindirizzamenti sono molto utili, dato che permettono ad un sito di mantenere l’autorità del dominio anche dopo che il sito è stato trasferito in via permanente. E sì, passano ancora PageRank, beneficiando così la vostra SEO.
116: ECCESSIVI REINDIRIZZAMENTI 301
Tuttavia, quando utilizzate dei backlink che provengono da reindirizzamenti 301, ciò potrebbe diluire in parte il vostro PageRank.
117: LINK INTERNI DA ANCHOR TEXT
Un anchor text è il testo visibile e cliccabile inserito in un collegamento ipertestuale. Bisogna che sia succinto, rilevante, e non eccessivamente caricato di parole chiave.
Costituisce un altro indizio di rilevanza. Tenete però a mente che link di questo tipo avranno probabilmente meno peso rispetto ad anchor text di siti web esterni.
118: ATTRIBUZIONE DEL TITOLO DEL LINK
Il titolo del link è il testo che appare quando passate il cursore sopra un link dato. Potrebbe anch’esso servire da leggero indizio di rilevanza.
119: UBICAZIONE DEL LINK
I link che vengono posizionati al principio di un elemento di contenuto potrebbero pesare di più rispetto a quelli posizionati alla fine.
120: VELOCITÀ POSITIVA DEL LINK
La velocità del link è la velocità con la quale altri siti web, o utenti, si linkano con il vostro sito web o blog. La velocità positiva del link è uno dei parametri SEO che si dovrebbero tenere d’occhio. Tuttavia, tenete a mente che la vostra principale priorità dovrebbe essere quella di costruire backlink di qualità, e non il mantenere una più elevata velocità del link.
121: VELOCITÀ NEGATIVA DEL LINK
Quando la vostra velocità del link è negativa, questo indica che la vostra popolarità è in calo. E ciò può quindi ridurre il posizionamento in maniera significativa.
122: POSIZIONE DEL LINK SULLA PAGINA
Generalmente, un link inserito nel contenuto di una pagina ha più forza di uno piazzato nella zona della barra laterale o a piè di pagina.
123: NUMERO DI LINK IN USCITA SU UNA PAGINA
Includere dei link in uscita è importante per la SEO a livello di pagina. Essi aumentano la rilevanza della vostra pagina dimostrando ai motori di ricerca che avete a cuore il vostro pubblico, inserendo dei link verso contenuti addizionali che possono essere di suo interesse. Inoltre, questi link potrebbero aiutare i motori di ricerca a riconoscere di cosa tratti il contenuto di un sito web.
È tuttavia sempre meglio inserire un paio di buoni link, piuttosto che imbottire di link il contenuto. Tenete a mente che se avete centinaia di link esterni sulla pagina, questa passerà meno PageRank di quanto farebbe una che contiene un numero ridotto di link di alta qualità.
124: PROFILO DEI LINK NATURALE
È semplice: quando il profilo dei vostri link è naturale, il sito si posizionerà più in alto, e resisterà più a lungo agli aggiornamenti, di uno che impiega per costruire link varie strategie “black-hat”, come aggiungere ad una pagina un testo infarcito di parole chiave, mostrare contenuti differenti a motori di ricerca ed utenti, ecc.
125: ANZIANITÀ DEI BACKLINK
Link più vecchi hanno più potere di quelli nuovi ai fini del posizionamento, soprattutto perché occorre ai nuovi backlink più tempo per essere indicizzati da Google. Secondo MOZ, occorrono in media 10 settimane per vedere un salto nel posizionamento.
126: LINK DA UNA FONTE WIKIPEDIA
Molti ritengono che se il vostro sito web riceve un link da Wikipedia otterrà una maggior autorevolezza e fiducia da parte dei motori di ricerca.
127: RILEVANZA A LIVELLO DI PAGINA
Link che provengono da una pagina rilevante potrebbero anch’essi ottenere più valore.
128: PAROLE CHIAVE NEL TITOLO
Le parole chiave nei titoli delle pagine aiutano a posizionarsi più in alto. Oltretutto, a Google piace quando vi linkate a pagine che contengono nel loro titolo della parole chiave della vostra pagina.
129: CO-OCCORRENZE
Queste sono la presenza e la prossimità di parole chiave simili utilizzate con frequenza attraverso vari siti web. La co-occorrenza consiste nell’inserire parole chiave che siano distinte, e tuttavia rilevanti per un dato argomento. Essa aiuta nel comunicare a Google di cosa tratta la vostra pagina, condizionando così in maniera diretta il posizionamento.
130: USO DI SCHEMA.ORG
Uno schema di “markup” di dati strutturali—che si può trovare su Schema.org—è una forma di microdati. Quando lo si aggiunge ad una pagina, esso genera una descrizione arricchita, che appare nei risultati delle ricerche.
Nonostante non esistano prove chiare che questo incida sui posizionamenti nelle ricerche organiche, tali descrizioni fanno apparire le vostre pagine web in maniera più evidente nelle SERP.
131: IL TRUSTRANK DEL SITO CHE SI LINKA A VOI
Google TrustRank è una tecnica di analisi dei link che aiuta i motori di ricerca a combattere gli spam. La tecnica misura certi segnali di fiducia per aiutare i motori di ricerca a capire se i vostri link e contenuti siano legittimi oppure no.
Quando un sito si sta linkando a voi, la sua affidabilità potrebbe determinare quanto valore “TrustRank” vi sarà attribuito.
132: CONTEGGIO DELLE PAROLE DEL CONTENUTO DA CUI VIENE IL LINK
I link provenienti da pubblicazioni lunghe e di elevata qualità si vedono attribuito più valore di quelli provenienti, per esempio, da uno snippet di 25 parole.
133: QUALITÀ DEL CONTENUTO DA CUI PROVIENE IL LINK
Quando dei siti affidabili si linkano ai vostri contenuti, dimostrano che anch’essi vi stanno accordando la loro fiducia. Questa è una buona notizia per voi, dato che anche il pubblico di questi siti vi considererà affidabili, e così pure i motori di ricerca.
D’altra parte, anche voi dovreste linkarvi a dei contenuti di alta qualità per supportare le vostre affermazioni con statistiche ed altre risorse credibili, e anche per stabilire buone relazioni con i proprietari di queste risorse. Dopotutto, c’è la possibilità che anch’essi cominceranno a linkarsi ai vostri contenuti.
INTERAZIONI CON L’UTENTE
134: TRAFFICO DIRETTO
Secondo SEMrush, il traffico diretto è ancora uno dei principali fattori di posizionamento per Google.
135: TRAFFICO CHE SI RIPETE
Siti che hanno visitatori ricorrenti potrebbero beneficiare di un miglioramento nel posizionamento su Google.
136: RANKBRAIN
RankBrain è l’algoritmo di Intelligenza Artificiale (IA) di Google. Sebbene sia stato definito come uno dei fattori di posizionamento più importanti, esiste solo per venire in aiuto quando Google non è sicuro di cosa significhi una data richiesta.
137: SITI BLOCCATI
Nel 2011 venne lanciato Google Panda, per identificare ed abbassare il posizionamento (bloccare l’indicizzazione) di siti di bassa qualità, o “cattivi” siti come le “link farm” (o “fabbriche di link”). Esiste ancora la possibilità che Google utilizzi come indizio di qualità una variante di questa funzionalità.
138: CTR ORGANICO PER UNA PAROLA CHIAVE
CTR sta per “Click-Through Rate”, ovvero “percentuale di click”. Potrebbe non costituire un segnale diretto per il posizionamento, ma è comunque importante. Dopotutto, se volete posizionarvi meglio, vi occorre attrarre più gente verso il vostro sito. E dunque, vi occorre migliorare il vostro CTR.
139: CTR ORGANICO PER TUTTE LE PAROLE CHIAVE
Considerato un indizio di interazione con utente “umano”, il CTR organico per le vostre parole chiave potrebbe aiutare a migliorare i vostri posizionamenti.
140: SEGNALIBRI DI CHROME
Sappiamo già che Google raccoglie i dati di Chrome. Vi è dunque una possibilità che le pagine che vengono salvate tra i preferiti su Chrome possano ricevere qualche impulso supplementare.
141: FREQUENZA DI RIMBALZO
Il “bounce rate”, o “frequenza di rimbalzo”, indica il numero di visitatori che entrano nel vostro sito e vanno via subito senza proseguire verso le altre pagine del vostro sito web.
Conta davvero qualcosa? Non tutti nel settore della SEO la pensano così. Tuttavia, un recente studio SEMrush mostra in effetti una correlazione fra il bounce rate ed i posizionamenti su Google.
142: POGO-STICKING
È un tipo particolare di “rimbalzo”, e si verifica quando l’utente clicca su un risultato della ricerca, per poi trovarsi immediatamente insoddisfatto e tornare rapidamente ai risultati della ricerca. Per un certo tempo, venne considerato un possibile fattore di posizionamento; dopotutto, rappresenta il tempo che gli utenti trascorrono sul vostro sito, fattore che Google considera importante.
Secondo le ultime informazioni, non è più un fattore di posizionamento. Tuttavia, potreste comunque misurare il “pogo-sticking” per capire se i vostri contenuti, ed in generale il vostro sito web, siano per il vostro pubblico tanto interessanti ed utili quanto voi credete.
143: NUMERO DI COMMENTI
Un recente caso di studio prova che il numero di commenti potrebbe incidere sui posizionamenti. Potrebbe inoltre costituire anche un fattore indiretto di posizionamento, dato che pagine che contano molti commenti potrebbero indicare una buona interazione con gli utenti e dei contenuti di alta qualità.
144: TEMPO DI PERMANENZA
Il tempo di permanenza è il lasso di tempo che passa fra il momento in cui cliccate su un dato risultato di una ricerca, ed il momento in cui fate ritorno alla ricerca. Secondo recenti informazioni potrebbe costituire un fattore di posizionamento, ma solo per i primi 10 risultati.
Quindi, a meno che non siate già sulla prima pagina, ottimizzare in funzione del tempo di permanenza non dovrebbe costituire la vostra principale preoccupazione. Meglio investire il vostro tempo nell’ottimizzazione verso altri fattori importanti, che potrebbero aiutarvi a posizionarvi fra quei primi 10.
REGOLE SPECIALI DEGLI ALGORITMI DI GOOGLE
145: CRONOLOGIA DI NAVIGAZIONE DELL’UTENTE
I siti web che visitate di frequente ottengono un potenziamento SERP. Questo indica che determinati utenti attribuiscono valore ai contenuti, e scelgono di tornare a visitarli regolarmente.
146: CRONOLOGIA DELLE RICERCHE DELL’UTENTE
La catena delle ricerche di un utente influisce sui suoi risultati in ricerche successive. Per esempio, se fate una ricerca sul tema “musica”, e poi cominciate una ricerca nell’ambito di un genere dato, come il rock ad esempio, è probabile che Google, nelle vostre prossime ricerche, classificherà in posizioni più elevate nelle vostre SERP i siti di musica rock.
147: QUERY DESERVES FRESHNESS (QDF)
Ovvero “richieste di ricerca che necessitano di risultati di ricerca aggiornati”: un parametro di ricerca usato da Google per determinare quali argomenti siano “caldi” secondo gli utenti, e dovrebbero quindi ricevere i risultati di ricerca più aggiornati. Ciò si verifica quando una data richiesta o tematica vede un improvviso incremento di traffico o copertura.
148: QUERY DESERVES DIVERSITY
Altro parametro che potrebbe venir usato da Google per diversificare certi risultati delle ricerche, specialmente quando il termine introdotto dall’utente potrebbe avere diversi significati (come “jaguar”, che potrebbe designare sia un animale che un’automobile).
Google ha bisogno di sapere che i risultati che mostra soddisfano le richieste degli utenti. E perciò analizza gli schemi di ricerca che non corrispondono ai comportamenti attesi, e classifica le pagine basandosi sul livello di diversità che dovrebbe venir attribuito alle SERP.
Quindi, se utilizzate termini che potrebbero venir fraintesi, aggiungere qualche dato extra per chiarire a Google il loro significato potrebbe non soltanto aiutarvi a posizionarvi più in alto nelle ricerche, ma anche aumentare le vostre possibilità di convogliare il traffico dal pubblico giusto.
149: FEATURED SNIPPETS
I “featured snippet” sono degli elementi che vengono mostrati al di sopra dei primi risultati organici della ricerca, e contengono la risposta esatta ad una data richiesta. Incidono sul posizionamento, e pertanto ottimizzare in funzione loro è sempre una buona idea.
150: GEO-TARGETING
Google accorda di fatto una certa preferenza a siti che hanno un IP di un server locale ed un’estensione di nome di dominio specifica di un Paese.
Eccoli dunque, altri 50 fattori di posizionamento di Google. Siete curiosi di conoscere gli ultimi 50? Allora restate sintonizzati per la nostra ultima pubblicazione di questa serie!