RIP PHILIP ROTH *19.03.33 †22.05.18
Philip Roth è deceduto il 22 Maggio 2018. I libri di Roth sono custoditi nella Library Of America. Lo stile particolare di questo romanziere, saggista e scrittore americano di novelle ha cavalcato la letteratura americana per decenni. Le sue narrative, che sono spesso comiche ed oscure, sono popolate da personaggi provocatori che possono irritare e appassionare.
Per circa cinque decenni ha commentato la psiche americana dal punto di vista di un uomo ebreo del New Jersey. I suoi lavori hanno analizzato l’America caotica della guerra fredda con un black humor che gli ha fatto vincere un sacco di premi importanti. Mentre i Beatles hanno evitato la disco e gli Stones si sono fatti distinguere per i loro capelli metal, Philip Roth faceva pensare, ridere ed imbarazzare le persone.
Roth si oppose dal farsi etichettare come scrittore ebreo-americano, insistendo sul fatto che fosse semplicemente uno scrittore americano. Tuttavia, le personalità semi-autobiografiche dei suoi libri mostrano il contrario. I protagonisti maschi esploravano la vita degli ebrei in America, incluso come mascolinità e femminilità giochino la loro parte, insieme all’antisemitismo. Roth una volta disse: “Creare una biografia falsa, una storia finta, inventando metà esistenza immaginaria fuori dal dramma della mia vita, è la mia vita”.
UNO SCRITTORE PROLIFICO
Philip Roth ha scritto oltre 30 libri. Anche chi non è suo fan, o amante della lettura in generale, avrà sentito parlare del suo terzo romanzo: Lamento di Portnoy. Un’intransigente storia sulla lussuria, il libro che lo ha lanciato fra le celebrità della letteratura e che lo ha reso famoso. Comunque, quello era il 1969. Dopo decenni Roth ha avuto una rinascita. Verso la fine dei suoi sessant’anni, ha avuto uno sfogo creativo. Uno strabiliante libro per anno. Non sono tutti classici americani, ma erano sempre molto penetranti, intelligenti e stimolavano i pensieri. All’età di settantadue anni, i suoi personaggi iniziarono a rivoltarsi contro la vecchiaia, con protagonisti maschi che erano ancora devastati dall’impulso della sessualità maschile e per la loro confusione verso le donne. L’alter ego di Roth ha esplorato diversi pensieri emotivi e libidinosi.
I suoi personaggi femminili potrebbero far storcere il naso alle ragazze del New Jersey intelligenti e con un dottorato. Molti degli stereotipi che popolano i suoi romanzi hanno frustrato le femministe contemporanee. Alcune hanno anche commentato dicendo che lui non capisse le donne per niente. Ci sono alcuni dialoghi e righe nel suo lavoro che sono molto contrastanti. Sono finti, fatti veri o sarcasmo e provocazione ironica? Lo pensava veramente oppure recitava come un personaggio provocatore? Sembrava che fosse quella la sua bellezza. Alcune volte, era veramente difficile da capire. Lui provocava rabbia deliberatamente, alcuni direbbero per pubblicità per creare la sua fama desiderata—lo stesso modo con cui Zuckerberg si prese gioco di Harvard e divenne famoso grazie alla sua facoltà.
UN GIGANTE LETTERARIO
Roth fu una figura preminente della letteratura globale. Essendo uno dei grandi tre, insieme a Saul Bellow e John Updike, ha dominato sulla letteratura americana durante questi decenni tumultuosi post-guerra fino al Vietnam. Il ben conosciuto narratore Nathan Zuckerman appare in sette romanzi, commentando la vita dello scrittore inventato che rispecchia Roth stesso. Dopo, con il cambio di personalità, il narratore diventa David Kapesh che appare in altri tre libri. Vengono utilizzati sempre gli stessi temi per la devastazione dell’intelligenza—irritando le persone con personaggi accattivanti, la sfocatura tra finzione, realtà e forse fatti veri.
È sempre triste quando viene spenta la creatività brillante, che sia prematura o per complicazioni per via di problemi fisici. Nel caso di Roth fu un’insufficienza cardiaca. Ha lasciato un patrimonio artistico della durata di decenni, che include anche numerosi classici. Con una collezione di storie avvincenti, incluso ‘Addio, Columbus e cinque racconti’ e, nel periodo precedente alla sua morte, ‘Ho sposato un comunista’, Roth ha ricevuto diversi premi durante la sua carriera da scrittore, inclusi il Pulitzer, il National Book Critics Circle Award ed il premio di Franz Kafka.
Philip Roth ha approfondito simultaneamente la sua esperienza personale e sfruttato la fantasia pura per buttare fuori i suoi decenni di scrittura. In modo affettuoso, disse anche che era un erudita e che sarebbe diventato un comico famoso se avesse fallito con la scrittura. Le sue abilità letterarie erano spesso volgari e talvolta trascendenti, ma sempre interessanti e controverse. Philip Roth mancherà tristemente ai suoi fan e, per chi lo ha scoperto tardi, non ne avrà mai abbastanza.