Immaginate di star andando ad una festa, e che un vostro amico vi mandi questo messaggio di testo: “Passa a prendere Bobo, un prestigiatore e un chitarrista!” Siete elettrizzati: Non avete mai conosciuto Bobo, ma deve trattarsi di un personaggio notevole, dati i suoi molteplici talenti. Dunque, voi passate a prenderlo e lo portate alla festa. Ma una volta che fate il vostro ingresso, non ricevete altro che sguardi vacui e carichi di disappunto. Voi restate allibiti, fino a che non vi rendete conto che lo spettacolo di magia ed il concerto sono rovinati, solo perché avete frainteso il messaggio del vostro amico. Ecco a voi la “virgola di Oxford”, una piccola, minuta virgoletta, che tanto putiferio ha causato nel mondo della grammatica. In quest’articolo prendiamo in osservazione la virgola di Oxford, il suo impiego nel mondo anglofono, ed il motivo per cui i fanatici di grammatica la odiano o la amano.
CHE COS’È LA “VIRGOLA DI OXFORD”?
La virgola di Oxford (chiamata anche virgola seriale) è l’ultima virgola in un elenco e si mette sempre prima della congiunzione principale di una lista (solitamente e, o o né). Ecco un esempio di lista contenente la virgola di Oxford: “Mi son divertito moltissimo alla festa. Ho passato un po’ di tempo con Bobo, un cantante, ed un prestigiatore”. La virgola di Oxford è quella inserita direttamente dopo “cantante”. Senza la virgola di Oxford, l’elenco si presenterebbe così: “Mi son divertito moltissimo alla festa. Ho passato un po’ di tempo con Bobo, un cantante ed un prestigiatore”. L’impiego della virgola di Oxford è piuttosto comune negli USA, ma lo è molto meno in altri Paesi anglofoni (come Gran Bretagna e Australia). E per quanto la virgola di Oxford possa apparire come niente più che un segnetto sulla pagina, è causa di una delle maggiori controversie di sempre fra i maniaci della grammatica.
PERCHÉ TUTTA QUESTA CONFUSIONE?
I fanatici di grammatica possono essere molto pignoli riguardo all’uso che fanno della virgola di Oxford. Per alcuni, la virgola di Oxford può aiutare ad evitare la confusione negli elenchi. Ecco un esempio: Immaginate di ricevere questo messaggio da parte di qualcuno, con cui state appena cominciando a uscire, dopo avergli/le chiesto quali sono i suoi interessi: “Amo passeggiare con i miei cani, Janis Joplin e Keith Richards”. Senza la virgola di Oxford, sarete probabilmente molto impazienti di incontrare questi cani rockstar. Ma con la virgola di Oxford, avrete compreso immediatamente che i nomi dei suoi cani non erano Janis Joplin e Keith Richards. La persona in questione stava invece facendo un elenco di tre differenti cose di suo gradimento: “Amo passeggiare con i miei cani, Janis Joplin, e Keith Richards”.
Per altri però, la virgola di Oxford è innecessaria, e crea ingombro in una porzione di testo. I giornalisti per esempio, che si trovano spesso alle prese con problemi di spazio e grammatica superflua, tendono a rifuggire dall’uso della virgola di Oxford. Essi sostengono invece che le liste che si prestano a confusione, come quella che abbiamo citato, possono semplicemente venir riordinate in modo tale da evitare ogni ambiguità. Ecco in che modo qualcuno che fosse contrario all’impiego della virgola di Oxford scriverebbe la frase di cui sopra: “Amo Janis Joplin, Keith Richards e passeggiare con i miei cani”.
Per anni, l’uso della virgola di Oxford ha rappresentato una sorta di zona grigia della grammatica. Le più prominenti guide alla composizione ed istituzioni grammaticali non riescono a mettersi d’accordo sul fatto che la virgola di Oxford debba o meno essere utilizzata. Negli USA ad esempio, Modern Language Association, Chicago Style Manual ed il Government Publishing Office (una sorta di Gazzetta ufficiale), raccomandano tutti l’impiego della virgola di Oxford. La guida alla composizione della APA (American Psychological Association), d’altra parte, non ne raccomanda l’uso. Al di fuori degli USA, la maggior parte dei manuali stilistici di altri Paesi anglofoni non sono favorevoli all’uso della virgola seriale, ad eccezione della Oxford University Press.
PERCHÉ NON USARE LA VIRGOLA DI OXFORD?
Manuali stilistici e fanatici della grammatica contrari all’impiego della virgola di Oxford si attengono di solito ad un’argomentazione basilare: Essi pensano che la virgola sia innecessaria, ritenendo che la congiunzione principale della frase dovrebbe essere sufficiente per individuare gli elementi di una lista dotati di identità separate. Laddove si può creare confusione, l’autore dovrebbe riesaminare l’elenco e riordinarne gli elementi, in modo da assicurarsi che sia evidente che si sta riferendo ad entità separate. La virgola di Oxford non piace nemmeno ai giornalisti, i quali sostengono di solito che dà un’impressione di ingombro nel testo.
Infine, certe persone sostengono anche che la virgola di Oxford può di per sé essere causa di confusione. Immaginiamo che riceviate il seguente testo da parte di un amico, che all’ultimo minuto vi dice di portare alcune cose alla sua festa: “Porta Maria, una cantante, ed un gatto”. Coloro che sono contrari alla virgola di Oxford sostengono talvolta che, in frasi di questo tipo, la virgola starebbe ad insinuare che Maria è anche una cantante, anziché un’entità separata.
DOVRESTE UTILIZZARE LA VIRGOLA DI OXFORD?
Per quanto ci sia stato molto dibattito sull’impiego della virgola di Oxford, tuttora non esiste una regola chiara riguardo al suo utilizzo. Di fatto, le istituzioni grammaticali concordano in genere nel considerare il suo utilizzo come opzionale, ed a discrezione dell’autore. Piuttosto che insistere sul fatto di usarla o non usarla, la maggior parte dei manuali di stilistica insiste semplicemente sul fatto che siete voi a dover essere coerenti, in un senso o nell’altro. Ciò significa che ogni singola porzione di testo dovrebbe o costantemente fare uso della virgola, o costantemente evitarlo. Perciò, la scelta di usare o non usare la virgola sta a voi. Accertatevi soltanto di essere costanti, nell’uno o nell’altro senso!